Interim management: nuovi rituali per prendere decisioni migliori

Quando farlo bene diventa la cosa più importante

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GRI / Coaching

Mira bene: reinventa i rituali manageriali per creare più impatto.

Ricordo una conversazione con un manager, frustrato dopo l’ennesimo comitato di gestione. “Parliamo di tutto e di niente, mescoliamo l’operativo e lo strategico, e alla fine ho l’impressione che non stiamo andando avanti, che non ci sia coesione, troppe cappelle” Ho sperimentato e sentito molto spesso questa frustrazione.

CoDir dove si vuole affrontare tutto, dove si accumulano argomenti senza distinzione, dove si finisce per uscirne più stanchi che illuminati. Eppure, non è una questione di intelligenza o di motivazione. È una questione di ritmo e precisione nelle relazioni.

Se i nostri incontri collettivi ci frustrano, è spesso perché cercano di essere tutto in una volta: un luogo di decisione, allineamento, espressione individuale, gestione delle crisi, follow-up operativo, dove spesso i diversi talenti vengono annientati… In queste condizioni, è impossibile avere chiarezza e impatto.
Una proposta: essere in grado di creare diversi spazi di scambio, più campi da gioco, ognuno con uno scopo chiaro.

Incontri one-to-one: tempo per ascoltare, capire e adattarsi.
Spesso dimentichiamo che il collettivo può essere potente solo quando l’individuo è integrato. Un momento a tu per tu consente:

° Ascoltare davvero, accogliere la visione e le preoccupazioni di tutti
° Chiarire il significato delle decisioni, per evitare incomprensioni e frustrazioni”
° Validare le risorse, il loro corretto utilizzo
° Sviluppare la fiducia e l’autonomia, dando a ciascun leader i mezzi per trasportare i propri sudditi

Quando un leader si prende il tempo per capire ogni membro del suo team, lui o lei
non perde tempo.
Un CoDir in cui tutti arrivano già allineati sui propri problemi è un CoDir in cui non passiamo la metà del tempo a risolvere le incomprensioni.

Momenti informali: perché l’essenziale può essere giocato in altri luoghi.
Ripenso all’amministratore delegato che mi ha detto che le sue migliori discussioni non sempre si svolgevano nel Comitato Esecutivo. Un caffè preso per strada, una passeggiata tra due appuntamenti, uno scambio spontaneo dopo una videochiamata.
Scambi che siamo costretti a “provocare” in un mondo più ibrido

Questi momenti gli permettono di:

Rileva i segnali deboli, prima che diventino blocchi
Costruire la solidarietà, che non nasce da un allineamento forzato ma da un rapporto di fiducia
Far emergere nuove idee, senza la pressione del quadro formale
Un leader sa che la cultura di un’azienda non si decreta solo nelle riunioni. Si costruisce anche in questi scambi informali, in cui ci conosciamo, per essere più autentici al di là dei ruoli e degli agende.
Un aggiornamento collettivo settimanale: mantenere il team allineato senza appesantire l’agenda
Una riunione del CoDir non dovrebbe essere un momento in cui si “fanno il punto” su tutto. Altrimenti, finiamo per affogare nelle informazioni e perdere l’impatto della decisione.
Un formato breve, strutturato e regolare consente di:
Condividi l’essenziale, senza trasformare la riunione in un monologo senza fine

Stabilire le priorità per la settimana, in modo che tutti si muovano nella stessa direzione e lavorino in solidarietà.
Fornire un quadro comune, lasciando spazio all’iniziativa individuale.

Il CoDir: un momento di allineamento, non un poligono di tiro:)

Con questi nuovi rituali, il Comitato Esecutivo può finalmente riappropriarsi del suo ruolo primario:

✅ Uno spazio di intelligenza collettiva, dove il pensiero strategico si arricchisce
✅ Un luogo in cui le decisioni sono messe in discussione e illuminate, piuttosto che sottoporle
✅ Un momento in cui la visione diventa realtà, con scelte chiare assunte da
tutto

Non è occupandoci di tutto che si diventa più efficienti, ma senza dubbio dando a ciascun soggetto il suo “giusto” spazio di scambio.

Puntare bene significa scegliere il “colpo giusto” al “momento giusto”
Ho visto troppi leader esaurirsi cercando di “organizzare meglio le loro riunioni”. Il vero problema non è lì. Forse il vero problema è smettere di credere che un incontro possa fare tutto, e che invece si debba fare affidamento su ogni singolo talento.
Quando accetteremo di distribuire gli exchange in modo diverso, punteremo a questa trasformazione.

✔Decisioni meglio comprese e meglio supportate
✔ Incontri che non sono più dibattiti infiniti ma luoghi di azione
✔ Manager che acquisiscono autonomia e responsabilità

Su un campo da bocce, non si spara a caso. Guardiamo, analizziamo, ci adattiamo… E abbiamo colpito nel segno.

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